Che ruolo hanno i semi autoprodotti in azienda nella coltivazione della patata?

Geert Staring, Direttore Generale di Breeders Trust, spiega quali sono il background e il perché della normativa europea per la regolamentazione dei “semi autoprodotti in azienda” o“semi aziendali” di patata (Farm Saved Seed), che deve essere tenuta ben presente da ogni agrcoltore itliano che all’interno della propria azienda agricola intenda riutilizzare il seme autoriprodotto di varietà di patate protette dai diritti di proprietà di varietà vegetali.

Breeders Trust è stata fondata nel 2008 da nove importanti aziende produttrici di patate da semina e ha la sua sede a Bruxelles. “Il nostro compito è quello di tutelare a livello internazionale il diritto di proprietà delle varietà vegetali e di contrastare la produzione e il commercio illegale di patate da semina”, spiega Geert Staring, Direttore Generale di Breeders Trust. Gli agricoltori che fanno uso di varietà di patata protette sono tenuti per legge a darne comunicazione, ogni anno, entro l’1 luglio al titolare dei diritti di proprietà delle varietà vegetali. Grazie a queste royalty il costituore riesce a coprire i costi derivanti dallo sviluppo della varietà, ed è messo in condizione di continuare a innovare e a sviluppare nuove varietà ancora migliori. A diretto vantaggio di tutto il settore della patata.” Per l’ Italia il responsabile della riscossione delle royalty da seme aziendale di patata è Sicasov. Sicasov non è nuova nel settore, e dal 1947 si occupa tra l’altro della riscossione delle royalty su oltre 160 specie vegetali.

Cosa sono i semi autoprodotti in azienda o semi aziendali
I piccoli coltivatori di patate possono utilizzare tuberi-seme del proprio raccolto dell’anno precedente, senza che sia necessaria l’autorizzazione da parte del titolare dei diritti di proprietà delle varietà vegetali. Tale diritto, il cosiddetto privilegio degli agricoltori, rappresenta un’eccezione al diritto di proprietà di varietà vegetali. Nel caso di agricoltori con superficie coltivata a patata superiore a 5 ettari, normalmente è sempre necessaria un’autorizzazione preventiva da partec del costitutore per poter moltiplicare una varietà protetta. Questo però a condizione che tale uso avvenga esclusivamente all’interno dell’azienda dell’agricoltore. Il tubero-seme raccolto non può essere commercializzato ad altri agricoltori o a chi ne fa commercio. Inoltre tale utilizzo (la superficie seminata con tuberi-seme raccolti l’anno precedente dall’agricoltore stesso nella propria azienda) deve essere comunicata al titolare dei diritti di proprietà delle varietà vegetali e al costitutore deve essere pagata una cosiddetta “equa remunerazione” per l’utilizzo della sua varietà.

Legislazione sul seme aziendale
I costitutori possono proteggere la loro nuova varietà di patata in base ai diritti di proprietà delle varietà vegetali. In base a questi, il costitutore ha il diritto esclusivo su quella varietà. Si stabilisce per legge che terzi non possono moltiplicare parti della varietà in questione senza l’autorizzazione del titolare dei diritti di proprietà delle varietà vegetali. I tuberi-seme provvisti di un certificato ufficiale non ricadono nella normativa sui semi autoprodotti in azienda e con l’autorizzazione del titolare dei diritti possono essere commercializzati. Al momento della certificazione avviene un trasferimento della licenza per cui il tubero-seme acquisisce il diritto alla libera di circolazione.

Equa remunerazione:
Il legislatore è molto chiaro: l’equa remunerazione applicata è pari ad almeno il 50% della royalty normalmente riconosciuta. Questa è anche la percentuale applicata in Italia da parte dei costitutori europei di patate.

Comunicazione della superficie seminata con seme aziendale entro l’1 luglio 2015:
Ciascun agricoltore che questa primavera faccia uso di seme aziendale di una varietà di patata protetta e la semina sul proprio terreno deve dare comunicazione della superficie in questione entro l’1 luglio 2015 sul sito web di Sicasov al seguente link: www.sicasov.com/it
Nel sito citato sono indicate quali varietà sono protette e per le quali è prevista la dichiarazione, nel caso di agricoltori con superficie a patata superiore ai 5 ettari.